Monte Civetta (Dolomiti Bellunesi)


Nell’estate del 1975 il Prof. Maurizio Gaetani, accompagnato dallo studente Andrea Tintori, rinvenne sulle Dolomiti, in un piccolo affioramento di rocce del Triassico Medio risalenti a circa 240 milioni di anni fa, alcuni resti fossili decisamente interessanti. Oltre ai comuni ammoniti e bivalvi vennero trovati frammenti di un piccolo pesce, di vegetali terrestri e insetti.

Il frammento di piccolo pesce ha trovato solo recentemente la sua determinazione grazie allo studio di esemplari simili molto ben conservati venuti alla luce nella Cina meridionale. Infatti Tintori e altri (2008, 2011), sulla base di una specie cinese e di una italiana, erigono il genere Marcopoloichthys e attribuiscono poi a questo genere il piccolo frammento ritrovato sul Monte Civetta.

I ritrovamenti del 1975 si possono definire davvero speciali perché, accanto a frammenti fossili di ammoniti e bivalvi, cioè di organismi strettamente marini, sono stati rinvenuti frammenti di vegetali terrestri e, soprattutto, di un gruppo di organismi che non si fossilizzano facilmente: gli insetti. Gli insetti del Triassico Medio sono molto rari in tutto il mondo. Averne trovato uno di circa 10 mm di lunghezza in pochi minuti di ricerca fa veramente ben sperare nelle potenzialità del sito. I resti di piante terrestri, ma soprattutto la presenza di insetti fa ipotizzare una certa vicinanza di terre emerse, e quindi amplia notevolmente l’ambiente di vita degli organismi che potrebbero essersi conservato nel bacino marino.

Benché sulla base di pochissimi e frammentari resti, il sito sembrerebbe essere dunque molto promettente per il rinvenimento di vertebrati sia acquatici (pesci ed eventualmente rettili marini) sia terrestri (rettili e anfibi) oltre ad insetti e piante terrestri ed invertebrati marini.

Dal 1975 non si sono più effettuate ricerche nell’area, salvo un veloce sopralluogo nel settembre 2016 che ne ha confermato le potenzialità.

Il livello si potrebbe inserire nell’ambito di una vasta rete di siti a vertebrati del Triassico medio che oggi vede in primo piano il Monte San Giorgio, posto tra Lombardia e Canton Ticino, dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 2003 per il lato svizzero (si spera nell’estensione, quest’anno, anche al lato italiano), altre località sotto scavo nella Lombardia centro occidentale, nuovi siti in Slovenia e soprattutto i giacimenti della Cina Meridionale. Questi ultimi, situati in particolare nelle Provincie di Guizhou e Yunnan, stanno fornendo, grazie anche ai cospicui investimenti, una fauna di vertebrati veramente eccezionale per varietà e qualità di conservazione.

Sono quindi evidenti le potenzialità di valorizzazione del sito del Monte Civetta, se si dovessero rinvenire resti in buona quantità (la qualità è già evidente dagli scarsi ritrovamenti), sia a scala locale nell’ambito del sito UNESCO delle Dolomiti sia a scala globale per possibili gemellaggi con la Cina.